MASSIMO CARLOTTO – NO ALLA TORINO LIONE (VIDEO)
“La Torino – Lyon? E’ una follia. Una devastazione, un consumo inutile di territorio: va assolutamente impedita. La linea che c’è già è più che sufficiente, va solo rafforzata, e basta. Dietro le grandi opere c’è sempre la mafia. Questo secondo me bisogna assolutamente scoprirlo e svelarlo, perché di fatto lo sappiamo, ormai, che funziona in questo modo. La cosa più importante da svelare, da raccontare alla gente, è che le mafie non potrebbero agire impunemente su questo terreno se non avessero dei collegamenti ormai di fatto formali, continuativi, con ampi settori dell’imprenditoria, della finanza e della politica. Perché senza questo legame sarebbe impossibile portare avanti questo discorso criminoso”. Massimo Carlotto al Valsusa Film Festival.
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Agreement at Hillsborough Castle ———————————————————————— The full text of the agreement announced today by the 26 County Taoiseach Brian Cowen,
Le ultime parole di ?îrîn Elemhulî, impiccata in Iran
?îrîn Elemhulî, impiccata in Iran insieme ad altri 4 detenuti curdi, ha lasciato questo messaggio prima dell’esecuzione : Vogliono che io nego di essere Kurda. Mi hanno offerto una collaborazione. Se avessi accettato avrebbero revocato l’ordine, ma io non ho accettato. “
?îrîn Elemhulî, 4 giorni prima dell’ esecuzione aveva scritto una lettera, nella quale scriveva dei suoi tre anni di detenzione. Lei a cui non è spettato nemmeno avere un avvocato difensore ha scritto di terribili torture e violenze dietro quelle porte di ferro.
“Mi impiccano perchè sono kurda. Ho sofferto in carcere le pene dell’inferno e non so perchè mi abbiamo arrestato e perchè mi impiccano. Solo perchè sono kurda? Sono nata kurda e solo per questo ho dovuto patire le più terribili violenze e torture.” Lei ha scritto che lo Stato iraniano pretendeva che lei negasse la sua nazionalità. ” Se lo avessi fatto, avrei mentito a me stessa. La mia lingua è il kurdo. Sono cresciuta con questa lingua. E loro non vogliono che io parli o scriva nella mia lingua.”
La vostra tortura è il mio incubo. Nella sua lettera si rivolge anche ai giudici che non le hanno permesso durante gli interrogatori di parlare in kurdo. Negli anni della detenzione, nel carcere femminile di Ewin ha imparato il persiano. ” E per il fatto che io non sapevo parlare bene il persiano e che voi volevate registrare le mie dichiarazioni nella vostra lingua, non avete capito quello che dicevo.” I maltrattamenti che mi avete fatto sono stati di notte i miei incubi e di giorno il mio dolore. In seguito alle torture avevo durante gli interrogatori terribili mal di testa e in alcune giornate non ce la facevo a resistere. Non riesco più a rendermi conto di cosa succede intorno a me e per ore intere non sono più me stessa. E continuamamente sangue dal naso. Un’altra conseguenza delle tortura è la perdita della vista e continui capogiri. E non ho il diritto ad avere una cura. Lei scrive che negli altri carceri iraniani succedono le stesse cose. Le sue ultime parole prima dell’ esecuzione: Quello che mi avete fatto, non lo avete fatto solamente a me e alla mia famiglia. Lo so. Queste torture le hanno subito anche Zeynab Celaliyan, Rûnak Sefazade e tanti altri Curdi. E le madri curde, con gli occhi pieni di lacrime aspettano per giorni e giorni di vedere i loro figli. Ogni volta che squilla il telefono si tormentano pensando di ascoltare terribili notizie. Mio figlio è stato impiccato…….
GIUSTIZIA PER LE VITTIME DI BLOODY SUNDAY
Se si volesse fissare Bloody Sunday in due immagini, la prima sarebbe quella famosa di padre Edward Daly che aiuta