PAESE BASCO: SCIOPERO NEL SETTORE PUBBLICO
Soddisfatti i sindacati baschi per lo sciopero generale nel settore pubblico, indetto per protestare contro le misure anticrisi approvate dal Governo spagnolo di Zapatero, che ieri ha riguardato la Comunità Autonoma Basca (CAV) e la Navarra. Di diverso avviso le amministrazioni autonome che attraverso i rispettivi governi, PSE, PP nella CAV e UPN in Navarra hanno sostenuto lo scarso esisto della mobilitazione. Per la maggioranza sindacale basca ELA, LAB, ESK y STEE-EILAS, lo sciopero ha avuto una incidenza notevole nelle amministrazioni pubbliche locali e provinciali arrivando ad un 75% nei grandi capoluoghi. I 60% dei funzionari del municipio di Vitoria Gasteiz si sarebbero astenuti dal lavoro, il 70% in quello di San Sebastian e l’80% in quello di Bilbao. Dei lavoratori delle province (Diputaciones) invece sarebbero stati un 55% di media quelli astenuti dal lavoro. Stessa percentuale nel personale della amministrazione autonoma. Nella scuola la percentuale di adesione allo sciopero è stata , secondi i sindacati, del 75% ed in particolare del 50% nelle università: in Navarra lo sciopero ha avuto meno esisto con particolare incidenza nella amministrazione autonoma della Navarra. Le mobilitazioni svoltesi ieri in diverse località del Paese basco hanno portato in piazza circa 17 mila persone. La responsabile della funzione pubblica del sindacato LAB, Arantxa Sarasola e quella del sindacato ELA, Izaskun Garikano, concordano nell’affermare che “i paesi europei che meglio stanno sopportando le conseguenze della crisi sono quelli che spendono di più in prestazioni sociali e dove ci sono servizi pubblici più avanzati e radicati”. Per le esponenti dei sindacati baschi sia nello Stato spagnolo che nelle amministrazioni autonome basche la ricetta è opposta: “vengono tagliati i già precari, rispetto ad altri paesi europei, servizi pubblici e le prestazioni sociali”. Tra le richieste avanzate dalla maggioranza sindacale basca c’è la lotta alla evasione e l’aumento delle imposte sui redditi più alti. Nonostante Zapatero abbia annunciato oggi che tra pochi giorni verranno presentate proposte in tal senso,, sia il presidente della CAV , Patxi Lopez (PSE) sia il Deputato Generale della provincia di Guipuzkoa Markel Olano (PNV), hanno glissato sulla questione. Lopez adducendo che queste misure potrebbero allontanare gli investimenti nelle province basche, mentre Olano asserendo che le Diputaciones della CAV hanno un sistema impositivo progressivo migliore di quello spagnolo e che quindi non necessita un adeguamento in tal senso. I sindacati baschi da parte loro sostengono che per la specifica politica fiscale della CAV la tassazione sulle imprese è molto al di sotto della media europea.
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IL PKK PROLUNGA LA TREGUA DI UN MESE
La Confederazione Democratica del Kurdistan (KCK) ha annunciato il prolungamento del cessate il fuoco unilaterale di un mese. La tregua era stata dichiarata il 13 agosto scorso. In prima battuta il PKK aveva annunciato che le attività armate sarebbero riprese il 20 settembre. Quindi ha prolungato di una settimana la tregua e ieri l’annuncio di un altro mese di tregua.
“Il cessate il fuoco sarà rivisto fra un mese – ha detto Murat Karayilan in una conferenza stampa sui monti di Kandil – e se i passi intrapresi dal governo turco saranno ritenuti sufficienti potremmo decidere di trasformare la tregua temporanea in cessate il fuoco permanente”.
Head of the Executive Committee of the Kurdistan Democratic Confederation Murat Karayilan stated that they have extended the unilateral ceasefire declared on 13 August for another month. “The ceasefire will be reviewed in a month time and if reassuring steps and efforts come during this month we may turn the temporary ceasefire into indefinite” added Karayilan.
Karayilan declared the extension of the ceasefire in a press conference held in Medya Defence Territories in South Kurdistan in which several national and international press took part.
Speaking at the press conference Karayilan also said: “We are willing to turn this non-action period into an indefinite ceasefire; however we are concerned about the initiatives of the AKP government to purge our movement which have been increasing for the last two weeks.”
PECHINO, MENO SPESE MILITARI
Il bilancio della Difesa cinese per il prossimo anno, rappresenta il minor incremento degli ultimi dieci anni. Il governo cinese