IL CLUB BILDEBERG, IL “VERTICE PRIVATO” DEL POTERE MONDIALE-Juan Luis Sanchez

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Periodismo humano

Questo fine settimana si riuniscono a Stiges (Catalunya), in un vertice privato, 100 delle personalità più potenti al mondo. Diciamo segreta perché, dato il profilo delle persone partecipanti, se i mezzi di informazione non riempiono le pagine con questa notizia, come è abituale anche con riunioni meno importanti, è perché c’è la volontà esplicita che sia così. E perché di quanto si parla nel vertice non c’è notizia pubblica.

La riunione si celebra annualmente in differenti paesi del pianeta. Questo anno a Stiges, Barcelona, in un complesso alberghiero che si trova vicino all’aeroporto da giovedì a domenica. Senza scorte, senza assistenti, senza testimoni. Un governo mondiale ombra, dicono alcuni; un gruppo che ha il diritto di vedersi ogni tanto e di condividere esperienze e pensieri privati in un ambiente rilassato dicono altri.

La lista degli invitati all’evento, impossibile da confermare però filtrata convenientemente a diversi mezzi di informazione e a Cryptome (una web simile al celebre Wikileaks), ci da una indicazione di quanto si cucina nel Club Bildeberg.

In primo luogo quest’anni si prevede una nutrita presenza di politici spagnoli, alcuni abituali nelle riunioni del Club ed altri che partecipano perché la Spagna è anfitrione:

La regina Sofia, che fu presente anche l’anno scorso nel suo paese natale,la Grecia.

Bernardino Leon (direttore generale della Presidenza del Governo spagnolo, mano destra di Zapatero)

Alberto Ruiz Gallardon (PP) , sindaco di Madrid

Pedro Solbes, ex ministro di Economia

Miguel Angel Moratinos, ministro degli Esteri

Ana Patricia Botin, presidente di Banesto e figlia del presidente del banco Santander, Emilio Botin

Juan Luis Cebrian, consigliere delegato del Gruppo Prisa (El Pais) che fu presente nel 2009

Juan Maria Nin, presidente della Caixa

Josè Entrecanales, presidente de Acciona

Questi impresari e politici spagnoli – che si possono vedere frequentemente- avranno l’opportunità di condividere convivenza con:

Daniel L.Vasell, presidente della multinazionale farmaceutica e biotecnologica Novartis

Muhtar Kent, presidente della Coca Cola Internacional,

Graig J Mundie, capo Rcerca e Strategia di Microsoft

Peter Loscher, presidente di Siemens

Thomas Thune, presidente di Maersk Oil

John Kerr, membro della Camera dei Lords e vicepresidente della Shell

Peter Sutherland, vicepresidente della British Petrolum e della compgani di investimenti Goldman Sachs International

Roger Altman, presidente del fondo di investimenti Evercore Parners ed ex consigliere dei Clinton

Domenico Siniscalco, vicepresidente di Morgan Stanley Internacional.

Questa cupola impresariale  discuterà senza riflettori per tutto il fine settimana con i massimi responsabili politici della sicurezza e della democrazia di tutto il mondo. Ecco alcuni nomi:

Richard Holbrooke, rappresentante speciale degli USA per Afghanistan e Pakistan

Henry  Kissinger,  ex segretario degli USA e membro di spicco del Club di Bildeberg

David Rockefeller, famoso banchiere nordamericano

Jean-Claude Trichet, presidente della Banca Centrale Europea, e Robert B. Zoellick, della Banca Mondiale.

James Steinberg, vicesegratario degli USA e numero 2 di  Hilary Clinton.

Pascal Lamy, direttore generale della Organizzazione Mondiale del Commercio

Jykri Katainen, Primo Ministro e ministro finlandese

Il ministro dell Economia francese Christine Lagarde

Jaap Hoop Scheffer, ex segretario generale della NATO

Paul Wolfowitz, ex direttore della Banca Mondiale ed un una delle figure più prestigiose del sistema prima del collasso finanziario

  • Diversi rappresentanti di entità finanziarie come il presidente della Banca d’Italia
  • Keith B. Alexander, direttore dell’Agenzia di Sicurezza nazionale degli USA

Ed inoltre:

Josette Sheeran, direttrice esecutiva del Programma Mondiale Alimentare dell’ONU

I presidenti o direttori di mezzi di comunicazione come la radio francese Europe 1, il periodico Le Nouvel Observateur, il giornali economici The Economist e The Finacial Times o il Washington Post.

 Tutti promettono ogni anno “discrezione”

Basta cercare Gruppo Bildeberg in Google è ci assalgono centinaia di teorie cospiranoicas, infiammate dal segreto. Che Van Rompuy venne eletto presidente della unione Europea dopo un cena con gli organizzatori del Club, che diversi presidentei degli SA e Regno Unito hanno avuto il beneplacito previo del grupo, etc. L’inviato speciale di The Guradian a Stiges scriveva ieri (3 giugno) con tono giocoso:

“L’anno scorso, il Bildeberg si svolse a Vouliagmeni, sulla costa a sud di Artene. Assistettero il ministro dell’Economia, degli Affari esteri ed il governatore della Banca Nazionale della Grecia. Pochi mesi dopo, la Grecia si trovava in bancarotta ed Atene in fiamme. Quindi….auguri Madrid!”

Però al di là delle speculazioni, l fatto è incontestabile: il Club di Bildeberg non è un organo costituito da nessuno. Il suo potere non nasce dalle urne, ne da accordi transnazionali, ne da un misero accordo. E’facile chiedersi “di che cosa parlano a porte chiuse” nel Club che non possano dire pubblicamente. E, soprattutto, che cosa non diranno o faranno in pubblico visto che possono farlo in privato.

Le poche volte che gli organizzatori parlano attraverso terze persone, dicono che gli invitati non accedono all’evento rappresentando paesi, organismi o imprese. Che vanno a titolo privato. Eppure, l’agenda delle discussioni, che trascende ogni anno, sempre contempla dalla macroeconomia fino alla strategia di difesa, passando per il futuro dell’energia.

Nemmeno nella sua origine il Bildeberg era un club per distendere i potenti stressati. Nacque nel mese di maggio del 1954 nell’Hotel Bildeberg – da qui il nome – vicino a Arnhem, in Olanda e si definisce come un movimento strategico degli Stati Uniti per alleviare il sentimento antiamericano. La lista officiosa o ufficiale degli assistenti si può consultare in questa web

 


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L’attacco dei gruppi paramilitari ha lasciato un tragico saldo di cinque morti – Teodoro Acosta (45), Ignacio Reyes (50), Raúl Castillo, 45, Ciriaco Muñóz (45) e José Luis Sauceda Pastrana (32) -, uno scomparso – Noé Pérez – e vari feriti, alcuni dei quali sono ricoverati in gravi condizioni. 
“Le guardie di Facussé sono arrivate alle 5 di mattino e hanno intimato ai contadini di abbandonare il luogo. Di fronte al rifiuto di questi ultimi hanno chiamato rinforzi. Sono arrivate più di 200 guardie e senza proferire parola hanno aperto il fuoco con armi di grosso calibro”, ha raccontato Santos Cruz, membro del Mca, alla Lista Informativa “Nicaragua y más” e a Sirel. 
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