ARRESTATA LA STAMPA KURDA E DI SINISTRA
E’ salito a 46 il numero dei giornalisti e operatori dell’informazione arrestati negli ultimi due giorni in Turchia.
Una serie di perquisizioni compiute martedì mattina presso le redazioni di varie città di giornali kurdi e di sinistra come Ozgur Gundem e Bir Gun, agenzie di stampa kurde e di sinistra come DIHA e ETHA, la rivista Modernità Democratica, la tipografia Gun, ha portato all’arresto di 46 tra giornalisti e lavoratori dei media.
Vale la pena sottolineare ancora una volta che le perquisizioni sono state effettuate nell’ambito della cosiddetta operazione KCK (Unione delle Comunità kurde, struttura ritenuta dagli inquirenti il braccio urbano del PKK). KCK, ovvero la foglia di fico, il caso opportunamente vago che permette di arrestare praticamente chiunque abbia legami con il legale e liberamente votato BDP (Partito della Pace e la Democrazia), sindaci, comuni, funzionari, politici e via così.
Ieri il quotidiano Ozgur Gundem è uscito con sole quattro pagine, perchè computer e materiali sono stati sequestrati durante le perquisizioni. In segno di solidarietà con la stampa libera kurda e di sinistra, diversi parlamentari del BDP (tra loro Gulten Kisanak, che è anche la co-presidente del partito e giornalista) hanno seguito lo sciopero dei lavoratori del pubblico impiego.
Oggi, giovedì, la commissione per l’allargamento dell’Unione Europea per bocca del suo portavoce, Peter Stano,ha espresso “grande preoccupazione per i recenti arresti di giornalisti”. Il portavoce Stano ha sottolineato che “una soluzione alla questione kurda e ai problemi del sud est del paese può essere trovata soltanto attraverso una franca e aperta discussione pubblica da condurre nel rispetto dei diritti fondamentali, compreso quello alla libertà di stampa e espressione”.
Alcuni dei giornalisti arrestati martedì scorso sono in sciopero della fame. Saranno portati in tribunale domani, venerdì, per la convalida dell’arresto o la scarcerazione.
Manifestazioni sono state organizzate in tutto il paese.
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DI MANLIO DINUCCI
(tratto da nena news)
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