Cercano di strangolare RojTV

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L’operatore satellitare europeo Eutelsat Communications ha deciso di vietare il canale televisivo kurdo in esilio, Roj TV, cedendo così alle pressioni della Turchia, campione per le violazioni dei diritti dell’uomo. Tale decisione di Eutelsat la cui sede sociale si trova a Parigi rivela la complicità della Francia nella repressione anti-kurda. Questa società, sotto la giurisdizione degli stati europei, prende una decisione ingiusta e arbitraria, cosa che si era ben guardata di fare la giustizia danese nel quadro del processo intentato contro Roj TV, nonostante le enormi pressioni che gli erano state fatte dalla Turchia, gli Stati uniti e tutti i paesi europei membri della NATO. Noi esprimiamo tutta la nostra contrarietà nei confornti dell’accusa di « terrorismo ». Tutte le famiglie kurde si sentono insultate. Roj TV non ha mai fatto apologia criminale. Roj TV, è la voce del popolo kurdo che esprime tutte le sofferenze, tutte le inquietudini, tutte le battaglie, ma anche tutte le speranze. E’ un popolo tutto che è sintonizzato 24 ore su 24 su questo canale a Diyarbakir, nel Kurdistan settentrionale (Turchia) come nel Kurdistan meridionale (Irak), in tutta la diaspora, in Europa come nel resto del mondo. Roj TV, è la voce della speranza e della libertà. La Turchia, che mette il bavaglio a tutti i mezzi d’informazione, che ha chiuso in prigione un centinaio di giornalisti, una cinquantina di avvocati, oltre a deputati, sindaci, migliaia di militanti ed esponenti della società civile, non poteva sopportare la libertà d’espressione del popolo kurdo. E’ da biasimare che la Francia, l’Europa, portino per ragioni economiche un sostegno a questo stato totalitario che non rispetta la libertà d’espressione. Noi ci appelliamo al popolo francese, a tutte le organizzazioni democratiche, agli eletti politici e ai candidati alla presidenza della Repubblica francese affinché condannino una tale decisione e prendano la difesa di un popolo di cui si vuole negare la stessa esistenza. Il popolo kurdo non si lascerà strangolare.
Federazione delle associazioni kurde in Francia


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IL PKK PROLUNGA LA TREGUA DI UN MESE

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La Confederazione Democratica del Kurdistan (KCK) ha annunciato il prolungamento del cessate il fuoco unilaterale di un mese. La tregua era stata dichiarata il 13 agosto scorso. In prima battuta il PKK aveva annunciato che le attività armate sarebbero riprese il 20 settembre. Quindi ha prolungato di una settimana la tregua e ieri l’annuncio di un altro mese di tregua.
“Il cessate il fuoco sarà rivisto fra un mese – ha detto Murat Karayilan in una conferenza stampa sui monti di Kandil – e se i passi intrapresi dal governo turco saranno ritenuti sufficienti potremmo decidere di trasformare la tregua temporanea in cessate il fuoco permanente”.
Head of the Executive Committee of the Kurdistan Democratic Confederation Murat Karayilan stated that they have extended the unilateral ceasefire declared on 13 August for another month. “The ceasefire will be reviewed in a month time and if reassuring steps and efforts come during this month we may turn the temporary ceasefire into indefinite” added Karayilan.
Karayilan declared the extension of the ceasefire in a press conference held in Medya Defence Territories in South Kurdistan in which several national and international press took part.
Speaking at the press conference Karayilan also said: “We are willing to turn this non-action period into an indefinite ceasefire; however we are concerned about the initiatives of the AKP government to purge our movement which have been increasing for the last two weeks.”

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