Celebrating Murray Bookchin on his 100th anniversary

Celebrating Murray Bookchin on his 100th anniversary

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Online launch of the book “Enlightenment and Ecology: The Legacy of Murray Bookchin in the 21st Century”.

On the occasion of Murray Bookchin’s 100th birthday, a special an event to celebrate his life and work will be organised online due to the coronavirus pandemic.

On 14 January at 1 pm EST, there will be the launch of the book Enlightenment and Ecology: The Legacy of Murray Bookchin in the 21st Century

Murray Bookchin (1921-2006) revolutionized ecology rendering social ecology. He also revolutionized politics with a vision and programme for a new society where all people are free citizens. This transnational anthology brings together a new generation of intellectual/activists who seek to gather a movement ranging from municipalities struggling to become cities, and repressed Kurds working to create communities of gender equality, with ethnic tolerance, direct democracy, and ecological practices.

Among the contributors included are Jean-Francois Filion, Janet Biehl, Eirik Eiglad, Peter Piperkov, Reco Akgun, Wolfgang Haug, Theo Rouhette, Eve Olney, Stavros Karageorgakis, Kostas Papoulis, Brian Morris, Hawzhin Azeez, Roger Jacobs, Costas Despiniadis, Alexandros Schismenos, and Jason Toney. Editor Yavor Tarinski is independent researcher, activist and author.

Source: ANF https://anfenglish.com/culture/celebrating-murray-bookchin-on-his-100th-anniversary-49170


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IRAQ AL VOTO TRA LE BOMBE

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Almeno 30 persone sono rimaste uccise in tre diversi attentati a Baquba. L’Iraq va alle urne il 7  marzo e il rischio della guerra civile si fa sempre più reale. Di guerra civile parla apertamente la tink tank belga International Crisis Group che sottolinea come le istituzioni irachene siano ancora estremamente deboli e se dopo le elezioni non si riuscisse a formare un governo è chiaro che i rischi di una degenerazione del conflitto aumenterebbero.  
Anche il Kurdistan iracheno va alle urne il 7 marzo. La campagna elettorale si è aperta ufficialmente il 12 febbraio. Ma è stata tragicamente anticipata dall’omicidio, a Mosul, di Suha Abdul Jarallah, candidata nella lista dell’ex primo ministro, Iyad Allawi.
La tensione è già molto alta perché all’inizio di febbraio il tribunale d’appello formato da sette giudici ha deciso di posticipare tutte le squalifiche dei candidati sostenendo che non c’era il tempo per verificare le prove contro i candidati stessi. Dopo il rovesciamento di Saddam Hussein solo candidati che non hanno avuto commistioni con il partito Baath possono infatti partecipare alle elezioni. Due giorni dopo questo primo verdetto, tuttavia, il tribunale ha ripreso le udienze dopo che il primo ministro Nuri Kamal al-Maliki si è incontrato con alcuni parlamentari e con il presidente del Consiglio Supremo della magistratura, Medhat al-Mahmoud. Maliki e gli altri hanno denunciato la prima sentenza della corte che aveva così ripreso le udienze di appello contro numerosi candidati. Questa rapida retromarcia è “il segnale delle forti pressioni esercitate sui giudici che stanno nel bene e nel male cercando di navigare (spesso a vista) nel caos che è il processo di de-baathtificazione”, ha commentato Reider Visser dell’Istituto norvegiano per gli affari internazionali.

 

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