PAESE BASCO: CONFESSARE PER CONFERMARE ACCUSE

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Gara. Un nuovo tassello per dimostrare il procedimento inquisitorio della azione di polizia e giudiziaria spagnola contro la dissidenza basca. Un documento interno della Guardia Civil è stato rivenuto in uno dei locali perquisiti durante loperaione di plizia del 14 aprile scorso, che portò all’arresto dei alcuni avvocati baschi. L’operazione presentata dal Ministro degli Interni spagnolo Rubalcaba, come il colpo mortale contro l””apparato de makos”, (apparto delle prigioni) di ETA, si cocluse con l’incarcerazione di cinque persone e la liberta di altre 6. Tra le persone in carcere preventivo ci sono i tre avvocati Jon Enparantza, Arantza Zulueta, Iker Sarriegi. Il documento rivenuto probabilmente per una dimenticanza di qualche funzionario spagnolo si titola “Distribución H-Alboka, inizia elencando le misure da adottare nei confronti degli avvocati e dell’ artista Arramun Landa, da un lato  e gli altri arrestati, sete persone, dall’altro.. Si danno indicazioni precise sul comportamento da tenere nel momento dell’ arresto, durante la permanenza nel quartiere della guardia civil, durante il trasferimento a Madrid, con furgoni della GC, e durante gli interrogatori. Nella parte in cui si fa menzione di una riunione preparatoria delle’operazione tra i comandi della Guardai Civil di Guipuzkoa e Bizkaia si dice testualmente: “Il trattamento degli avvocati (Arantxa, Jon e Iker) e di Erramun sarà squisito in ogni momento”. Ciononostante in un’altra parte del documento si afferma che “il trattamento degli arrestati avrà come obiettivo ottenere una manifestazione che ratifichi le accuse giudiziarie che esistono”.  Che vi sia stato un trattamento diverso con gli altri arrestati viene corroborato dall’elenco dei poliziotti che eseguiranno gli interrogatori. Per esempio Joxe Domingo Aizpurua venne interrogato da poliziotti con gli alias «Killer», «Gitano» y «Lozano», coordinati da un codice generico “KT” . Lo studio del documento conferma le deposizioni degli arrestati Asier Etxabe, Juan Mari Jauregi, Joxe Domingo Aizpurua, Jose Luis Gallastegi, Nahia Zuriarrain y Saioa Agirre, i quali affermarono di essere stati trasferiti con automezzi camuffati all Jefatura de Informacion della Guardia Civil a Madrid. Mentre gli avvocati dichiararono che il trattamento fu coretto, il resto degli arrestati denunciarono pressioni anche di carattere sessuale nel caso delle donne, maltrattamenti sessioni di tortura con metodi come la “borsa”. Le denuncie sono state inoltre ai tribunali di Donostia e Bilbao. Un gran parte del documento è dedicato a David Pla arrestato anch’esso nell’operazione e definito dal Ministro degli Interni Rubalcaba come la cinghia di trasmissione tra gli  avvocati ed ETA ed uno degli uomini forti dell’apparato politico dell’organizzazione armata basca. Pla venne arrestato dalla polizia francese ad Hendaya (Paese basco in Francia) nella casa dove abitava. Nel documento si menziona di come avrebbe dovuto svolgersi l’interrogatorio del presunto “pesce grosso” di ETA. Ma le cose non andarono cosi. Pla venne scarcerato in paio di giorni dopo dalla polizia francese senza nessuna accusa a suo carico. Mentre degli arresati in Hegolade i tre avvocati, Nahia Zuriarrain  e Saioa Agirre si trovano in carcere mentre gli altri sei arresati si trovano in libertà condizionale.


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PJAK, the Kurds and Iranian elections

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During the last weeks much has been said about Iran, because of the rageful demonstrations and riots that followed the contested results of the presidential elections, seriously challenging the establishment and government of the Islamic Republic of Iran. But few or nothing has been said, in western media, on the effects of this electoral process on the Iranian Kurdish population, amounting to an esteemed number of 5 millions people (on a total Iranian population of about 70 millions), and mostly concentrated in the north-eastern regions of the country, the ones bordering Turkey and Iraq. Moreover, it should be kept in mind that the Iranian Kurdish region still holds a special symbolic value for the whole of Kurdish population: it was here, in the city of Mahabad, that the first Kurdish republic was established between 1945 and 1946, with the support of Soviet Union.

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