PAESE BASCO, LA COOPERAZIONE SECONDO LA SOCIALISTA ANA URCHUEGUIA

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In sostanza oltre a possedere diverse proprietà nel municipio nicaraguense, secondo atti catastali nicaraguensi, Ana Urcheguia  avrebbe acquistato, un podere di cento ettari   alla Asociacion de Desarrollo Comunitario (ASODECOM) una ONG nicaraguense. Il fatto è che questa ONG aveva acquistato questi terreni grazie al finanziamento ricevuto proprio attraverso i fondi di cooperazione de Euskal Fondoa che vennero destinati su iniziativa del municipio di Lasarte guidato dalla Urchueguia. Sulla rete apparvero alcuni fa anni video nei quali, con arroganza e tono autoritario, Urchueguia parlava dinnanzi a abitanti di Somoto minacciando e definendo “miserabili” le persone che avrebbero diffuso le notizie sulla sua peculiare gestione della cooperazione. Tra le altre iniziative “per lo sviluppo”,  sempre per inziativa di Ana Urchueguia e con fondi pubblici baschi, di cui ha dato notizia il quotidiano Deia attraverso il suo inviato Xabier Lapiz, vi sarebbe la costruzione di un caseificio per la elaborazioni di prodotti  lattici per promuovere e sviluppare l’allevamento nella zona. Il caseificio esiste e prende il nome dal consigliere comunale del PSE di Lasarte FROILÁN ELESPE, ucciso da ETA nel 2001, ma non per produrre formaggi ed altri derivati dal latte dei bovini allevati nel municipio di Somoto, bensì per la elaborazione di prodotti provenienti da El Salvador. Che qualcosa puzzasse di marcio lo si aveva intuito quando i gruppi di opposizione municipale avevano chiesto una commissione d’inchiesta boicottata di fatto dal PSE e dalla sindaca divenuta in questi anni un pezzo forte all’intero del partito oltre ad essere una delle voci più intransigenti nel chiedere la il legalizzazione della sinistra indipendentista. Queste sue conoscenze “latinoamericane” sembrerebbero poi essere alla base della decisione che il Governo autonomo basco di Patxi Lopez prese destinando la ex sindaca di Lasarte, nel 2009, ad essere la delegata del Governo autonomo basco in Cile e Perù. Le notizie di questi giorni stanno paventando uno scandalo rispetto al quale il Governo di Patxi Lopez non sembra voler mettere mano. A meno che le inchieste giornalistiche nonché le iniziative di carattere amministrativo annunciate dalla Diputacion della Guipuzcoa  non aprano le porte dei Tribunali.


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COLPI DI STATO A LA TURCA

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Una cinquantina di generali e colonnelli turchi in pensione e in servizio sono stati arrestati ieri in una nuova operazione di polizia. Gli arresti sono stati ordinati dai giudici che indagano su due presunti piani di colpi stato, Balyoz (mazza) e Kafes (gabbia). Anche questi golpe rientrerebbero nelle operazioni clandestine di Ergenekon, la cosiddetta gladio turca. I due piani per rovesciare il governo risalgono al 2003 e 2004.

Tra gli arrestati ci sono nomi di spicco della nomenclatura dell’esercito turco. Personaggi di un passato molto recente e che una volta in pensione avrebbero continuato a esercitare pressioni e potere nel tentativo di sconvolgere la vita politica turca. Il generale Ibrahim Firtina (un cognome simbolicamente indicativo, tempesta), comandante dell’areonautica in pensione, già interrogato a gennaio nell’ambito dell’inchiesta Ergenekon. Firtina è stato arrestato a Ankara ma la polizia ha perquisito abitazioni e eseguito ordini di cattura in quattordici città. Tra gli arrestati anche il generale Engin Alan, salito alle cronache per aver guidato l’operazione che nel 1999 ha portato all’arresto del leader del Pkk (Partito dei lavoratori del Kurdistan), in Kenya. Ma Alan aveva già diretto anche l’operazione Yarasa (pippistrello) che portò alla cattura di uno dei comandanti del Pkk, Semdin Sakik. Quindici anni fa Alan era stato attaché militare a Baku e era stato implicato in un tentato colpo di stato contro l’allora governo dell’Azerbajan. In uno dei documenti relativi al golpe ‘Cage’, rinvenuti dalla polizia nel computer del colonnello in pensione Levent Bektas, Alan è definito “partner fidato”.

Il colpo di stato denominato Balyoz è venuto alla luce a gennaio, grazie alle indagini e alle rivelazioni del quotidiano Taraf. Forse il golpe più elaborato, perché oltre al rovesciamento del governo, a diversi omicidi (gli obiettivi erano giornalisti, politici) prevedeva anche un attentato a una delle più grandi moschee di Istanbul durante la preghiera del venerdì. Balyoz aveva anche una sorta di sotto-golpe, denominata Oraj (bufera) che prevedeva l’abbattimento di un jet turco per alimentare i dissidi con la Grecia .

LEYLA ZANA: L’AUTONOMIA CHE VOGLIAMO

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Leyla Zana candidata indipendente del blocco Lavoro, Democrazia e Libertà per Diyarbak?r, ha risposto alle dichiarazioni del leader del CHP

I DEPUTATI DEL BLOCCO KURDO E DI SINISTRA NON VANNO IN PARLAMENTO

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I deputati del Blocco kurdo e della sinistra Lavoro, Democrazia e Libertà hanno deciso questa mattina (giovedì) che non andranno

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