BUSTINE DI ZUCCHERO

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Sbatti il mostro in prima pagina poi il silenzio. La tecnica non è nuova soprattutto quando si dispone senza praticamente opposizione di mass media che svolgono il ruolo di propaganda  invece di quello informativo. Il tema è quello degli arresti di 34 giovani avvenuto un mese fa nelle province basche.   Le prove a carico dei giovani arrestati sono state riunioni in luoghi pubblici, come università, l’aver partecipato all’organizzazione di feste rionali o manifestazioni altrettanto pubbliche come il festival politico musicale Topagune. Tra il “materiale sequestrato” magliette, spille, sciarpe, adesivi, cd, bandiere. Per chi conosce le vicende del conflitto basco spagnolo, ci si aspetta dopo arresti di questa natura, una lunga detenzione preventiva, che viene ricordata con notizie centellinate dal Ministero degli Interni, sui “rinvenimenti” delle perquisizioni. E puntualmente sono arrivate. Alcuni giorni fa la notizia che sono stati rivenuti in una perquisizione “documenti tecnici” sul tracciato del Treno ad Alta velocità che secondo la notizia sarebbero, si sa il condizionale, stati forniti da amministrazioni municipali governate da ANV, partito della sinistra indipendentista basca il legalizzato nel 2008. Trovando il progetto del TAV nelle province basche un forte opposizione sociale ed essendo pure obiettivo di ETA, la “notizia” dovrebbe secondo i suoi promotori avere una valenza probatoria. Di fatto è noto che essendo il TAV un opera pubblica ogni suo documento dovrebbe essere di conoscenza pubblica e qualsiasi movimento che s batte contro le megaopere basa la sua contestazione su una informazione puntuale e profonda. La notizia infatti non dice altro se non che sulla base di un cultura giuridica lombrosiana e del delitto d’autore essendo il presunto documento ufficiale rivenuto in una presunta locale dove si sarebbero ritrovati presunti membri di Segi, potrebbe essere un prova a carico. Del resto luoghi comuni nel caso della dissidenza basca si trasformano in atti di accusa rasentando il parossismo. Questa è il titolo della notizia del 6 di gennaio (El Correo Espanol): “La organizzazione giovanile abertzale Segi, ricorse a innovativi metodi di autofinanziamento come la vendita di bustine di zucchero assieme ad altri più abituali come la distribuzione di accendini, magliette o lotterie” Ma dov’è il “delitto”?. Non c’è ed allora il giorno dopo stessa notizia con un altro titolo: “bustine di zucchero per finanziare la kale borroka (azioni di sabotaggio)”. Da manuale.


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LA TRAMA E LA TORTURA

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Da alcuni giorni è il tormentone informativo in Spagna. Xabier Atristain e Juan Carlos Besance, due presunti militanti di ETA,   una organizzazione che ha più di cinquant’anni ed  è responsabile di centinaia di attentati,  compiono un viaggio di 8000 chilometri dall’Europa al Venezuela, per addestrarsi “ a metodi per criptare, smontaggio e pulizia di armi, posizioni di tiro, etc”. Accusano di essere l’istruttore a un ex membro di ETA, Antonio Cubilla, deportato in Venezuela nel 1990 attraverso un accordo tra l’allora presidente spagnolo Felipe Gonzales e quello venezuelano Andres Perez. Cubilla venne deportato dopo il fallimento delle conversazioni tra ETA e Governo spagnolo ad Algeri ed è attualmente  cittadino venezuelano lavorando per il Ministero dell’Agricoltura venezuelano.

ERDOGAN MEETS DTP

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  For the Prime Minister Erdogan, “it’s been a very, very important meeting. We’re in the middle of a process.

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