TALKING PEACE

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Tony Blair da por cumplido el primer punto de Aiete y pide la implicación de los estados 0

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Post Views: 4 Tras la declaración histórica de ETA Ion SALGADO | GASTEIZ El ex primer ministro británico, Tony Blair aplaudió ayer la «declaración histórica» emitida por ETA y emplazó a los estados español y francés a «reconocer la necesidad

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Hacer la paz, y que dure 0

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Post Views: 1 Análisis | El día después ETA surgió sobre la herida abierta de un conflicto político que no habían resuelto varias guerras anteriores. Esta confrontación de medio siglo, la más larga, tampoco lo ha arreglado; pero su desactivación

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Tras la declaración histórica de ETA 0

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Post Views: 2 La izquierda abertzale señala que ya no hay excusas para ocultar el conflicto político El día después de la histórica decisión de ETA de cerrar definitivamente su actividad armada, la izquierda abertzale remarca que es hora de

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ETA, medio siglo en la centralidad política – Iñaki Egaña 0

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Post Views: 15             El cese definitivo de la actividad armada de ETA abre la caja de las interpretaciones históricas con más fuerza que nunca. No será ajena la organización vasca a la manipulación histórica

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Zapatero: “Corresponderá al Gobierno y Parlamento que salga de las elecciones conducir esta nueva etapa” 0

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Post Views: 5 REACCIONES A LA DECLARACIÓN DE ETA: GOBIERNO ESPAÑOL El presidente del Gobierno español, José Luis Rodríguez Zapatero, ha destacado la “importancia y trascendencia” del anuncio de ETA y ha señalado que serán “el Gobierno y Parlamento que

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Cambio de campo 0

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Post Views: 1 DECLARACIÓN HISTÓRICA DE ETA Con alianzas aquí y complicidades internacionales, la izquierda abertzale llega fuerte a este momento.La histórica decisión de ETA supone un cambio de campo para seguir disputando un partido que será largo. Y la

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Decisión histórica: Un nuevo tiempo para Euskal Herria 0

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Post Views: 0 DECLARACIÓN HISTÓRICA DE ETA En una declaración para la Historia, ETA anuncia el cese definitivo de su acción armada y llama a Madrid y París a abrir un diálogo para cerrar el enfrentamiento armado. Se muestra segura

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ETA ANNUNCIA FINE DELLA LOTTA ARMATA 0

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Post Views: 30 Con un comunicato recapitato in video, audio e testo ai giornali GARA e Berria, ETA ha annunciato la fine permanente della lotta armata. Qui il video dell’annuncio (in spagnolo) Questo il testo (in spagnolo e inglese) dell’annuncio

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KURDISTAN SENZA TREGUA 0

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Torna sulle prime pagine dei giornali il conflitto kurdo-turco. I 26 (o 24 a seconda delle fonti) militari turchi morti in una serie di attacchi simultanei sferrati dai guerriglieri del PKK contro diversi obiettivi delle forze di sicurezza nella zona di Hakkari hanno fatto gridare a una nuova recrudescenza del conflitto. In realtà la guerra non è mai cessata, le operazioni dell’esercito turco non sono mai diminuite. Anzi, da agosto si susseguono bombardamenti in tutta la zona al confine con Iraq e Iran e spesso e volentieri gli F-16 turchi sono entrati nel Kurdistan iracheno colpendo non tanto o non solo le basi del PKK (il Partito dei Lavoratori del Kurdistan) ma soprattutto villaggi facendo molte vittime civili di cui nessuno parla.

Gli attacchi di ieri hanno suscitato reazioni molto forti, comprensibilmente. A parte il presidente della repubblica, l’islamico Abdullah Gul, che ha promesso “vendetta” e altro sangue, è stato il BDP (Partito della Pace e Democrazia), cioè il partito dei kurdi a fare la prima dichiarazione. “Basta – si legge nel comunicato – con la guerra. E’ tempo che le armi tacciano e si realizzino le condizioni per favorire la pace”. Parole che il BDP va ripetendo da anni ormai. In questo sostenuto dal PKK che (è bene ricordarlo) ha osservato un cessate il fuoco unilaterale fino al 15 giugno di quest’anno. Cioè fino a dopo le elezioni politiche che hanno visto kurdi e sinistra turca eleggere ben 36 deputati al parlamento turco. Quello che è successo dopo questo risultato serve a contestualizzare anche l’attacco di ieri, al quale i turchi hanno risposto con una nuova offensiva aerea in nord Iraq.

Uno dei 36 deputati, Hatip Dicle (in carcere), è stato privato del suo mandato per un ‘reato’ (lui che era già stato deputato con Leyla Zana e aveva già fatto 10 anni di carcere) di natura ‘terroristica’. Cinque deputati sono attualmente in carcere. Al giuramento, dopo un boicottaggio durato tre mesi e mezzo, si sono presentati in 30. Da marzo a oggi sono finiti in carcere qualcosa come ottomila tra amministratori locali kurdi, attivisti per i diritti umani, militanti del BDP con l’accusa di essere in qualche modo legati al PKK. Dal 2009 (anno della vittoria dei kurdi alle amministrative) sono sotto processo oltre quattromila politici kurdi. Dal 27 luglio il presidente del PKK Abdullah Ocalan (in carcere dal 1999 sull’isola di Imrali) non può vedere i suoi avvocati. Un divieto imposto dopo che per mesi uomini del premier Recep Tayyip Erdogan hanno incontrato il leader kurdo per concordare “protocolli di pace” poi gettati nel cassetto.

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